Circolari

Applicazione CCNL nell’ambito degli appalti pubblici – Nota Ministero del Lavoro 26 luglio 2016.
Circolare n° 67/2016 » 29.07.2016
Il 26 luglio u.s. il Ministero del Lavoro – Direzione generale per l’attività ispettiva, ha emanato l’allegata nota n. 14775 relativa a quanto in oggetto, di particolare rilevanza poiché riprende, in maniera chiara e sotto forma di indicazioni alle direzioni territoriali del lavoro ed agli organi ispettivi oltre che ad INPS e INAIL, il delicato tema dell’applicazione negli appalti pubblici del contratto collettivo nazionale di categoria sottoscritto dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative.
Richiamando una precedente nota del 24 maggio u.s. n. 10599 (e, soprattutto ed ancor prima, le disposizioni legislative di cui all’art. 1, comma 1175, L. n. 296/2006), il Ministero ha confermato che il mancato rispetto dei citati contratti comporta l’impossibilità di fruire di “qualsiasi beneficio normativo e contributivo” previsto dalla legge, incluse le recenti riduzioni contributive previste per i nuovi assunti dalle leggi di stabilità 2015 e 2016, oltre alla rilevanza assunta ai fini della contribuzione obbligatoria ex legge n. 549/1995.
Ciò coerentemente con quanto di recente chiarito anche con il decreto legislativo n. 50/2016 (nuovo “Codice degli Appalti pubblici”) che come noto ha previsto, all’articolo 30, quarto comma, che “Al personale impiegato nei lavori oggetto di appalti pubblici e concessioni è applicato il contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e quelli il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto o della concessione svolta dall’impresa anche in maniera prevalente”; norma dai contenuti chiari ed espliciti, che dovrebbe definitivamente scongiurare, almeno negli appalti pubblici, la piaga dell’applicazione di contratti collettivi “pirata” sottoscritti da soggetti sindacali ed imprenditoriali privi di una anche solo minima rappresentatività con il solo obiettivo di contenere i costi della manodopera per acquisire quote di mercato attraverso forme di concorrenza sleale.
Indipendentemente quindi dall’attuazione dell’articolo 39 della Costituzione in merito alla libera applicazione dei contratti collettivi, il Legislatore ha ritenuto di assumere una posizione forte nell’ambito del comparto degli appalti pubblici (riprendendo in maniera più definita e vincolante precedenti disposizioni legislative come ad esempio l’articolo 36 della legge n. 300/70).
La nota del Ministero del 26 luglio inoltre richiama altre norme del decreto legislativo n. 50/2016 come quella relativa alle tabelle di costo del lavoro (ex legge n. 327/2000, poi recepita nel d. lgs. n. 163/2006, poi recepita nell’art. 23, comma 16, del d. lgs. n. 50/2016), la cui mancata osservanza dei minimi salariali retributivi ivi previsti comporta l’anomalia dell’offerta, tabelle che fanno anch’esse riferimento come noto ai “valori economici definiti dalla contrattazione collettiva nazionale tra le organizzazioni sindacali e le organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative”.
Infine, dopo un riferimento al settore cooperativistico, anch’esso disciplinato da specifica norma di legge atta a valorizzare la contrattazione collettiva stipulata dai soggetti comparativamente più rappresentativi (cfr. articolo 7, quarto comma, del decreto-legge n. 248/2007 convertito in legge n. 31/2008), la nota ministeriale richiama gli obblighi retributivi e contributivi in termini di responsabilità solidale sussistenti tra contraente principale e subappaltatori, ovvero nei confronti dei dipendenti di quest’ultimo per le prestazioni rese.
La nota si conclude quindi con un invito al personale ispettivo a tenere conto delle istruzioni fornite e ad adottare nei confronti delle imprese i relativi provvedimenti da segnalare alle stazioni appaltanti.
Cordiali saluti.
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